Precisiamo che articoli, recensioni,
comunicazioni, eventi, appuntamenti... e quant'altro vengono da noi pubblicati
non in base ad una adesione ideologica o morale, ma solo
se ce ne viene fatta esplicita richiesta (anche con una semplice
comunicazione fatta alla nostra Redazione a scopo di pubblicazione),
pur rimanendo noi liberi di soddisfare o meno i desiderata.
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CHI SONO QUALE IL LORO "CREDO" COSA PENSARNE |
Volendo pubblicare il documento-testimonianza di Augusto Faustini, riteniamo utile, opportuno e necessario far precedere quel documento da una libera e sommaria presentazione del lavoro di Padre Enrico Zoffoli, edito dalla Casa Editrice SEGNO (1) di Udine, da parte nostra lo riprendiamo dal sito http://www.geocities.com/Athens/Delphi/6919/ita_index.htm (1) Edizioni SEGNO Via del Vascello, 12
- 33100 UDINE - Tel.: 0432-521881
Fax: 0432-603195 |
I - CHI SONO
Sono fedeli che intendono ricondurre la società contemporanea al Cristianesimo compiendo e indicando un Cammino di fede volto a riscoprire il senso e il valore del Battesimo. |
Ma quello che è gravemente errato è appunto il "Cammino di fede" |
Pur non formando un Istituto religioso né avendo delle Regole, i Neocatecumenali compongono piccole "comunità" particolarmente attive, inserite nelle parrocchie di molte diocesi del mondo cattolico. Il Movimento lo si deve quanto alla sua organizzazione a Kiko Argüello. Il Movimento Neocatecumenale gode generalmente il favore della Gerarchia, e ciò in contrasto con la diffidenza, i sospetti e l'aperta accusa di eresia lanciata da alcuni, informati dei presupposti dottrinali del cammino. |
La mancanza d'informazione è la causa principale del favore concesso ai Neocatecumenali: ma non sempre l'ignoranza è scusabile. |
Non mancano i molti che, durante il cammino, sono rimasti duramente scossi dalla penosa esperienza di alcuni modi di pensare e di agire osservati nel Movimento, incompatibili con le convinzioni dovute all'educazione cristiana. Le "catechesi" attribuite a Kiko, diligentemente registrate, trascritte e adottate nel più geloso riserbo sono testo formativo dei Catechisti, unici maestri e responsabili del cammino |
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Le acuse fondate ricadono principalmente su Kiko, sui Catechisti e su quanti condividono e propagano gli errori contenuti nei copiosi dattiloscritti delle catechesi. Da ciò il dovere di informare il grande pubblico per impedire un'ulteriore diffusione dell'eresia e di una mentalità che insensibilmente dispone ingenui ed ignari ad accettarla. |
Ma ricadono anche su quanti (del clero, e dell'alto
clero in particolare), pur potendolo e dovendolo, non fanno niente per
arginare e fermare i neocatecumenali o addirittura mostrano di favorirli
o, privi di fede, di temerli vigliaccamente! |
II - ERRATI PRESUPPOSTI DOTTRINALI Individuati nei testi dattiloscritti suddetti riservati ai Catechisti e tenuti segreti non solo al pubblico, ma anche ai fedeli impegnati nel cammino. * * * 1 - Il peccato: l'uomo non può non commetterlo, come non può compiere il bene né acquistarsi dei meriti; (*) la conversione è possibile soltanto come riconoscimento, da parte di ciascuno, della propria miseria morale, non come decisa volontà di emendarsi che tenda a realizzare la santità; il peccato non può offendere Dio, e l'uomo non contrae il dovere di espiarlo soddisfacendo le esigenze della sua giustizia. 2 - La Redenzione: Gesù non l'ha operata riscattando l'uomo dalle sue colpe e riconciliandolo con Dio; la passione e morte di Cristo non è stata un vero sacrificio offerto al Padre per riparare il peccato e redimere l'uomo; Gesù ha salvato il mondo in virtù della sua Risurrezione: per godere i frutti della sua opera basta riconoscersi peccatori e credere nella potenza del Cristo risorto. 3 - La Chiesa non è stata fondata da Cristo come suo unico Ovile: anche seguendo altre religioni è possibile salvarsi; la Chiesa non è una società giuridica e gerarchica, ma spirituale, carismatica; in essa non si dà un sacerdozio derivato dal sacramento dell'Ordine, bastando il Battesimo che, incorporando tutti i fedeli nel Cristo, li rende partecipi della sua dignità sacerdotale. 4 - La Messa non è un "sacrificio": la Chiesa, all'altare, non offre a Dio alcuna Vittima; in luogo dell'altare, non c'è che la mensa, che nell'Eucaristia consente di celebrare un convito di festa fra fratelli uniti dalla medesima fede nella Risurrezione; il pane e il vino consacrati sono soltanto il simbolo della presenza del Cristo risorto che unisce i commensali comunicando loro il proprio spirito, sì da renderli partecipi del suo trionfo sulla morte; la Messa, così concepita, non è celebrata dal sacerdote, ma dall'Assemblea, da cui "sgorga l'Eucaristia". 5 - Il culto eucaristico non ha senso, negata la vera, reale e sostanziale presenza di Cristo sotto le specie sacramentali. Non si giustificano quindi atti di fede come: genuflessioni davanti al Tabernacolo, Comunioni frequenti, ore di adorazione, benedizioni, processioni, congressi, ecc. 6 - La Penitenza si riduce al sacramento del Battesimo: la loro distinzione non risale alla Chiesa primitiva: La Chiesa "gesta e conduce alla conversione". "L'importante non è l'assoluzione" del sacerdote, perché il valore della penitenza è essenzialmente comunitario ed ecclesiale; nei "passaggi" e negli "scrutini" l'accusa delle colpe anche gravi è pubblica, come può esserlo pure durante la "redditio". 7 - La vita cristiana, come volontario sforzo di autodisciplina, e quindi esercizio e progresso nella virtù, è un'illusione; ciascuno resta intrinsecamente peccatore, incapace di conseguire la vera giustizia come perfezione dell'amore di Dio e del prossimo; d'altra parte, Gesù non si è presentato a nessuno come "modello" da imitare; Egli ha comandato di odiare realmente genitori, fratelli, parenti, ecc., non solo, se necessario, di essere disposti a preferirlo ai medesimi; per seguire Cristo, bisogna vendere i propri beni; ma, una volta compiuta tale rinunzia, è lecito acquistarne altri e godersi tutte le soddisfazioni della vita. La "povertà" compresa quella di S. Francesco è ispirata alla "religione naturale", e fu praticata anche dai pagani: non è una virtù cristiana; Gesù, avendo sofferto per noi, ha reso superflue le nostre sofferenze, quindi non giustificabili le austerità degli asceti, il lento martirio dei Santi e la stessa vita religiosa implicante la pratica effettiva dei consigli evangelici; la salvezza eterna è a tutti offerta gratuitamente dalla misericordia di Dio, che perdona tutto. L'inferno non dovrebbe esistere, né si parla di Purgatorio, di suffragi e d'indulgenze per i defunti. 8 - La storia della vera Chiesa fondata da Cristo si chiude con la Pace costantiniana e riprende il suo corso non prima del secolo XX col Concilio Vaticano II, restando bloccata per la durata di circa 1600 anni..., in questo lungo intervallo, l'esercizio del triplice potere della Chiesa gerarchica (magistero, santificazione, governo) sarebbe stato abusivo, illegittimo...; e specialmente il Concilio di Trento sarebbe responsabile della paralisi della Chiesa, ostinata nel fissare formule di fede, riti liturgici, norme disciplinari...; l'interpretazione della Parola di Dio non è riservata alla Gerarchia, essendo possibile a tutti i fedeli: "la Bibbia sinterpreta da se stessa". Questa libertà di esame nell'esegesi prescinde dal Magistero ecclesiastico, dalla tradizione dei Padri, dalla dottrina dei teologi. |
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III - RILIEVI Sono numerosi e gravi i punti di coincidenza della dottrina di Kiko con l'eresia protestante, in antitesi col magistero del Concilio di Trento e la precedente unanime Tradizione cattolica.. Livellato il sacerdozio dei "presbiteri" a quello dei fedeli semplicemente battezzati, i Catechisti in pratica si attribuiscono un'autorità pari e superiore a quella propria dei membri della Gerarchia, scompaginando la struttura della Chiesa Cattolica. La pratica della pubblica accusa dei peccati gravi, oltre a ripugnare al naturale istinto del pudore e al diritto di salvare la propria fama, provoca rancori e pettegolezzi, disgregando le famiglie e mettendo in subbuglio le comunità parrocchiali. L'autorità che i Catechisti si arrogano nel commentare la Bibbia e dirigere le coscienze, creando un vero clima di terrore, demolisce la già fragile personalità di alcuni fedeli e provoca reazioni che talvolta spingono fino all'apostasia dalla fede. L'obbligo di vendere i propri beni e di versare la "decima" procura l'accumulo di ingenti somme di denaro, la cui amministrazione è affidata in modo incontrollabile ai Catechisti. Sostenere che l'uomo non può fare il bene e non gli è possibile evitare il male significa negare la libertà umana e la potenza redentrice della Grazia, rendendo impossibile una vera "conversione" e giustificando ogni licenza morale. Rifiutare il Sacrificio eucaristico significa negare alla Chiesa il dovere del supremo atto di culto, quindi sopprimerla come Società eminentemente religiosa. Respingere la transustanziazione equivale sottrarre ai fedeli "il Pane vivo disceso dal cielo"; negar loro il più necessario "viatico" per l'eternità. La Messa, declassata a semplice "banchetto", espone il Santissimo alle inevitabili profanazioni dovute alla noncuranza dei frammenti del "pane consacrato" e dei suoi avanzi(*). Purtroppo, anche all'abusiva prassi liturgica dei Neocatecumenali deve attribuirsi la responsabilità della "comunione sulla mano". Se, oltre alla Chiesa, altre religioni aprissero alle anime vie ordinarie e oggettivamente valide per salvarsi, le Missioni Cattoliche non sarebbero affatto necessarie. L'attività dei Neocatecumenali itineranti non è neppure paragonabile all'opera dei missionari cattolici chei, avendo rinunziato a tutto, si dedicano all'evangelizzazione del mondo; mentre i discepoli di Kiko si recano all'estero non solo ben provvisti dalle comunità d'origine, ma anche sostenuti dall'amore e dal conforto morale delle rispettive famiglie, contro l'esempio degli Apostoli, che abbandonarono parenti, averi, comodi, ecc., seguendo il Maestro fino al martirio. L'erezione di Seminari, ove si preparano candidati al sacerdozio educati secondo gli errori dottrinali di Kiko, potrebbe essere una delle peggiori minacce per la Chiesa.
(*) Ancora una volta, recentissimamente, nella basilica di
S. Giovanni in Laterano, cattedrale del Papa, la sera del 21 ottrobre 92,
durante il rito dellordinazione di alcuni diaconi, i Neocatecumenali
hanno dimostrato di non curarsi dei frammenti del «pane consacrato»
lasciati sparsi sul tavolo, facendo logicamente supporre di non credere
nella «presenza reale» di Cristo derivata dalla
«presenza reale» di Cristo derivata dalla «transustanziazione».
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Conclusione È da riprovare leresia che risulta dalle "catechesi" di Kiko. In concreto, essa costituisce una delle più temibili insidie per la fede, data la potenza organizzativa ed economica del Movimento. Spetta alla Chiesa il delicato e arduo compito di discernere il "buon grano" dalla "zizzania"; e ciò non solo encomiando il fervore di alcuni in buona fede, ma altresì condannando ed estirpando fin dalla radice l'eresia e l'errore in genere. L'operazione "chirurgica" è necessaria ed urgente perché la Chiesa conservi la propria credibilità e impedisca il moltiplicarsi dei casi di apostasia di quanti, attendono con impazienza un autorevole intervento della S. Sede. Ciò è particolarmente necessario per difendere la dignità del Papa, a cui i Neocatecumenali in buona o cattiva fede attribuiscono le proprie idee, peggiorando la posizione della Chiesa davanti al mondo.
Per ampliare l'orizzonte, si consiglia di consultare: E. ZOFFOLI, Eresie del movimento neocatecumenale, V ed. migliorata e arricchita di sconcertanti testimonianze, Saggio critico, Ed. Segno, Udine, 1992, pp. 168; ID., Magistero del Papa e catechesi di Kiko. Confronto a proposito del "Cammino neocatecumenale", Ed. Segno, Udine, 1992, pp. 150; ID., Catechesi neocatecumenale e ortodossia del Papa, Ed. Segno, Udine, 1995, pp. 80; ID., Verità sul Cammino neocatecumenale Documenti e testimonianze di presbiteri e laici, Ed. Segno, Udine, 1996, pp. 424; |
* * * I CATTOLICI ESIGONO CHE I NEOCATECUMENALI, ROMPENDO IL LORO SILENZIO, DICHIARINO ESPRESSAMENTE E INEQUIVOCABILMENTE DI 1° credere nella Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana gerarchica. Chiesa dei Papi succedutisi da Pietro a Giovanni Paolo Il e dei Concili ecumenici; 2° credere che in essa il potere e quindi la gerarchia si fonda sull'Ordine sacro, che conferisce il sacerdozio ministeriale, essenzialmente distinto da quello comune a tutti i battezzati; 3° credere che il supremo atto del sacerdozio gerarchico è l'offerta del Sacrificio eucaristico, ossia del " Sacrificio del Calvario reso sacramentalmente presente sui nostri altari "; 4° credere alla transustanziazione, che rende veramente, realmente e sostanzialmente presente Cristo sotto le apparenze del pane e del vino, distintamente consacrati; 5° credere che Gesù s'immola sulla croce e sull'altare per soddisfare la giustizia di Dio, offeso dai nostri peccati, e così redimere il mondo da ogni male, temporale ed eterno; 6° credere che la grazia da Lui meritata rigenera realmente le anime e, mediante l'esercizio delle virtù morali e teologali, dispone alla santità e alla salvezza eterna; 7° credere che la rigenerazione delle anime dipende non soltanto dal battesimo, ma anche dal sacramento della penitenza, nel quale il Sacerdote-Confessore, "nella persona e nel nome di Cristo", rimette i peccati, previa la sincera contrizione del penitente, che promette di emendarsi; 8° credere nell'esistenza del Purgatorio quale condizione necessaria per le anime dei fedeli morti in stato di grazia, ma non ancora pienamente purificati...; e nell'eterna realtà dell'Inferno, per i morti nell'impenitenza finale. La misericordia di Dio non esclude, ma suppone il rispetto dell'ordine richiesto dalla sua giustizia.
I Neocatecumenali possono ritenersi membri della Chiesa Cattolica solo a condizione di condividere la sua fede in TUTTE E SINGOLE LE VERITÀ elencate; altrimenti devono rassegnarsi ad esserne respinti come ERETICI, PARTICOLARMENTE PERICOLOSI, perché SCALTRAMENTE inseriti e NASCOSTI nel suo seno.
"Lo Spririto dichiara apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a A SPIRITI MENZOGNERI E A DOTTRINE DIABOLICHE, sedotti dalla IPOCRISIA di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza..." (1Tm 4, 1-2). |